Chi di voi non si è mai trovato davanti all’incubo e alla sfida avvincente di un foglio tutto bianco? Noi dal primo giorno di questa magnifica avventura. Sarà perché ci piacciono carta e penna, per quanto digitali possiamo essere. Sarà perché a volte si ragiona meglio se si butta giù uno schizzo, uno scarabocchio che alla lunga, a furia di provarci e riprovarci, diventa un’idea da seguire tutti insieme, più chiaramente se la vediamo prendere vita su un foglio.

E così, disegnando e prendendo appunti, e scrivendosi e-mail su e-mail – un giorno dovremmo fare un web album di queste decine di e-mail via via sempre più sintetiche, delle vere e proprie poesie ermetiche – e chiamandosi a tutte le ore, mentre lavori al primo al secondo al terzo lavoro, vai al parco con i figli, li prendi da scuola, prepari la cena, apri il negozio, telefoni a casa alla ricerca di qualcuno che per mezz’ora ti sostituisca, piano piano la nostra CLEIO è saltata fuori e ha preso nell’ordine: un nome, una razza, una faccia, una nutrita schiera di librerie amiche, fino a diventare quello che è oggi, una rete, che speriamo sempre più ampia e ricca di idee come in questi mesi è stata o almeno è parsa a noi che la frequentiamo da vicino.

Il foglio bianco è in questo caso un ottimo punto di partenza per raccontare la storia di CLEIO. Abbiamo coinvolto in questo un illustratore, artista e amico carissimo, che riveleremo nelle prossime puntate. Per raccontare la storia di CLEIO proprio partendo da un foglio bianco, qualche colore, una macchina da presa. Diventerà presto un video. Per adesso ci piace condividere il punto di partenza.