La libreria Marcovaldo e il suo booknic al parco!D’estate i librai diventano vagabondi. Fiere nelle scuole, letture al parco, campi estivi e laboratori in spiaggia. Ogni occasione è buona per andare a cercare i lettori dove sono, vista l’immane fatica di portarli dentro alle librerie, dove siamo noi. Così quando alla libreria Marcovaldo succede quello che vi racconta la viva voce della libraia, sale agli occhi un po’ di emozione e viene spontanea una punta d’orgoglio per tutta la categoria, ché il libraio sarà sempre alla ricerca del lettore, ma oggi può sentirsi un po’ meno solo in libreria.

“Michele ha circa 11 anni, è cicciotto e porta un orecchino, un brillante appariscente. Ha le guance paffute e la BMX. Arriva sgommando e parcheggia davanti alla libreria. Ha la maglietta militare addosso. Con lui c’è sempre Federico, un po’ più piccolo, mingherlino. È celiaco e non sa se le caramelle che tengo in libreria gli faranno male, ma nel dubbio le mangia. Scendono dalla bici un po’ sudati, la scuola è finita e possono scorrazzare per strada quanto gli pare. Invece, Michele e Federico, quello che fanno è venire in libreria. Me li ritrovo davanti alla porta ancora prima di aprire, mi vedono da lontano e fanno: “Eccola!”
“Io sono di Nocera, ma mia mamma tiene il negozio qua. Lo sapete dove sta il Vicolo della Neve?” dice Michele sforzandosi di parlare italiano. “Io sono Federico il figlio del fruttaiuolo” aggiunge il suo amico. “Dopo mi viene a prendere mio zio con il pulmànn.”
Mi sento in un posto fuori dal tempo. Ma poi neanche tanto, perché qui non è così raro trovarne in giro: ragazzini di strada, con gli orecchini, i capelli a spazzola, tinti di biondo solo in cima, ragazzetti sudati che giocano a pallone e fanno casino.
Michele e Federico mi vengono a trovare ogni giorno. Oggi hanno portato un amico dal nome incomprensibile, biondo tinto, scarpe da basket, qualche brufolo.

“Adesso ci legge la favola. Ci leggete la favola è vero?”
Si tolgono le scarpe come i bambini che vengono qui di solito, bambini più piccoli, abituati da subito e stare a lungo con un libro in mano. Le appoggiano accanto ai cuscini, tutto sommato ordinatamente, si siedono con gli occhi curiosi. Io ho tra le mani “Il più furbo” di Mario Ramos, e lo so che è un libro per bambini piccoli, ma loro ridono. “E il lupo disse: attenta piccina, nel bosco potresti incontrare uno squalo!” Federico mi ferma subito: “Seeee… ma che dice, lo squalo nel bosco?”
Povero lupo, che perde i denti alla fine della storia. “La tenete una storia di quelle con le figure, sapete come… che escono dalla pagina?”
Leggiamo il pop-up “Nella foresta del bradipo”, di Corraini. Loro sono incantati: cerchiamo il bradipo appeso al suo albero in tutte le pagine. Quando la foresta viene distrutta, e poi crescono i nuovi germogli, vogliono tutti provare a tirarli su muovendo la linguetta.
“Bello questo, grazie siete molto gentile. Possiamo tornare domani? Allora ci vediamo domani.”
Bicicletta, sgommata.”

 

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Marcovaldo
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