Lo diceva Oscar Wilde nel ritratto di Dorian Gray e quasi lo ripetiamo come un mantra ogni giorno quando per raggiungere le persone che verranno a trovarci in libreria ci dividiamo tra mille attività: volantinaggio, visite nelle scuole, quasi porta a porta, e poi newsletter, sito internet, twitter, pagina facebook, blog. Tutte le cose che un libraio/una libraia deve sapere non si esauriscono affatto tra i cataloghi degli editori e le  scartoffie da passare al commercialista. La mattina, aperta la saracinesca, tutti vengono sopraffatti da una specie di horror vacui: e se non verrà nessuno? se non lo sapranno che sono qui?

Piano piano il rapporto con i quartieri o i piccoli borghi si costruisce e si consolida. Ma quel horror vacui rimane, a testimonianza del fatto che quello che succede in libreria è in continuo divenire: ogni giorno un evento, un laboratorio, una  lettura, una proposta nuova per essere un polo di attrazione per chi ci sta intorno e non solo un negozio con la saracinesca alzata.

Per cui ci si dà dentro di volantinaggio, visite nelle scuole, quasi porta a porta, newsletter, sito internet, twitter, facebook, blog… ma poi? Un libraio non può dividersi in tutte queste attività o moltiplicarsi per riuscire a farle bene ognuna.  A un certo punto bisogna concentrarsi sul far bene le cose: sulla festa del libro, il laboratorio con l’illustratore, la serata dedicata alle mamme e ai papà… È così che è nata l’idea dell’ufficio stampa: le libraie e i librai a fare il loro lavoro, e la rete CLEIO a sostenerli con un servizio di ufficio stampa nazionale e locale, per far sì che se ne parli.
Perché la comunicazione è sempre importante e non va mai sottovalutata: e in alcuni casi si presenta l’esigenza di una comunicazione professionalizzata, affidata quindi a chi lo fa per mestiere e si occupa soltanto di questo. Comparire su giornali cartacei o testate on line significa far conoscere non solo uno specifico evento, ma pubblicizzare e affermare la propria realtà, dando ad essa anche un certo prestigio. Soprattutto nel caso di piccole realtà indipendenti non si tratta di vanità, quanto di una vera e propria necessità per la sopravvivenza!

E’ successo a:
Il libriccino
Alì babook
Cartamarea
Bottega delle storie