SONY DSCSe lo domanda Susan Neuman, ricercatrice di New York, in uno studio pubblicato su The Atlantic e ripreso da Il libraio. Lo studio prende in esame i dati relativi alla diffusione della lettura e dei libri presso i quartieri meno abbienti di alcune metropoli americane. Emerge che la quantità di parole e di letture con cui vengono stimolati i bambini delle famiglie meno abbienti è di gran lunga inferiore rispetto al ceto agiato. Ma quel che manca non è la volontà o sensibilità al tema: quel che manca sembrano essere proprio i luoghi deputati all’esplorazione e conoscenza del libro come librerie e biblioteche.

La ricercatrice ha rilevato che nei quartieri poveri il libro è un oggetto difficile da procurarsi, presente in alcune città solo in negozi di seconda mano o svendite promozionali. A seguito della ricerca, Susan ha anche fatto un esperimento: ha fatto installare un distributore automatico di libri proprio in uno dei quartieri più poveri di Washington, e i numeri hanno confermato l’idea che in presenza di una distribuzione, i libri venivano acquistati: 27mila copie in sole 6 settimane. I numeri a volte raccontano storie che vale la pena ascoltare.